È appena salito al colle Giuseppe Conte e ha presentato le dimissioni al presidente Mattarella.

Dopo un consiglio dei ministri durante il quale il quale il capo del governo ha comunicato le sue intenzioni e ringraziato tutti i ministri, ed è stato in risposta più volte applaudito a segno di stima da parte dei colleghi, la decisione è stata presa.

Solo una settimana fa aveva ottenuto la fiducia delle Camere ma non è bastato a sistemare la situazione compromessa dal dietrofront di Matteo Renzi. Ad accelerare le cose è stato il voto sulla relazione del ministro della Giustizia in programma per giovedì prossimo: se sulla fiducia l’esecutivo giallorosso poteva contare almeno sulla maggioranza relativa, sull’operato di Alfonso Bonafede molto probabilmente non avrebbe avuto i numeri sufficienti. Da lì la decisione del premier di dimettersi per permettere eventualmente la nascita di un Conte ter.

Ora però spetta al presidente Mattarella, preso atto delle sue dimissioni, decidere se conferire un nuovo mandato al premier uscente o se indire prima un calendario di consultazioni. I primi incontri potrebbero esserci mercoledì pomeriggio. Mattarella dovrà innanzitutto capire se esistano gli spazi per risolvere la crisi o se invece lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni risultino inevitabili. Da lì diverse sono le ipotesi ma per il momento l’unica cosa certa è che bisognerà agire rapidamente per non aggravare ancora di più, se possibile, la drammatica situazione che vive il Paese a causa della pandemia e fare fronte alla necessità di trovare i rimedi più adeguati sul piano sanitario, economico e sociale.


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