L'arbitraggio di Roma-Torino infuria i tifosi

di Andrea Cocco

La Roma va ko all'Olimpico sotto gli occhi dei propri tifosi, contro un Torino in buona forma e organizzato, ma il vero protagonista del match sembra essere l'arbitro Di Bello, che di bello ha fatto ben poco. Il gol oltre il minuto di recupero non è stato digerito dalla tifoseria giallorossa che ha iniziato ad inveire contro l'arbitraggio per vari episodi dubbi che hanno causato una sconfitta che forse si poteva evitare. Falli non fischiati ai danni della Roma, fuorigioco segnalati a centrocampo, secondo cartellino giallo non dato a Izzo che sarebbe costata l'espulsione e, ciliegina sulla torta, il rigore fischiato al Torino dopo un minuto circa dal fallo di mano di Smalling che inizialmente è stato ignorato dagli arbitri.

I tifosi non ci stanno, si infuriano, protestano, e non solo loro; Fonseca ammonito per proteste insieme anche al capitano Florenzi, giocatori frustrati nella seconda parte del match e ambiente surriscaldato da episodi che hanno reso una partita di campionato una tortura sportiva.

Non se la sentono dunque i tifosi di condannare la propria squadra, anche se nel campo si è visto un gioco a tratti confuso e impreciso sotto porta. Si poteva fare di più, è vero, ma se gli episodi sono male interpretati tutto diventa più difficile e cresce lo sconforto per quello che poteva essere un anno di ripartenza per questa Roma.

Qualcuno già sperava nel mercato di riparazione per rinforzare la squadra, ma prima della partita le dichiarazioni di Morgan De Sanctis hanno spento ogni speranza: Sul mercato di gennaio siamo in linea tutti sul fatto che questa squadra è difficile da migliorare. Non ci sono condizioni per le quali bisogna sforzarsi per trovare qualcosa di esotico. Siamo sereni e convinti di avere un gruppo forte e le risorse giuste per fare una stagione da protagonisti

Si spegno i riflettori sull'Olimpico, questa sera del 5 gennaio 2020, chissà se si riaccenderanno con i giusti propositi nei prossimi impegni della stagione giallorossa, e con essi, magari, anche una speranza di un miglioramento del lavoro arbitrale.