Serse Cosmi, allenatore tra le altre di Perugia e Siena, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Borderò”. Queste le sue parole:
Un bilancio di questa prima parte di stagione?
"Assolutamente positivo. Anche la classifica attuale ha un significato importante e i giallorossi sono in una posizione aderente alle ambizioni. Dalla fase finale dello scorso campionato v'è una squadra in continua evoluzione. Avevo, inizialmente, delle perplessità circa l'adattamento di Paulo Fonseca nel nostro calcio e pensavo fosse una scelta rischiosa. Il tecnico portoghese si è invece dimostrato molto intelligente e ha cambiato le proprie convinzioni per adeguarle alle esigenze del nuovo campionato. L'inserimento, poi, di calciatori d'esperienza come Pedro e Mkhitaryan ha fatto la differenza. Sono giocatori che hanno uno spessore e un carisma differente rispetto a giovani come Kluivert e Ünder".
La Roma, considerando anche il mercato in arrivo, potrà ambire a mantenere la terza posizione?
"Molto dipenderà dagli infortuni e dell'incidenza del Covid-19. Dzeko ha avuto dei problemi nella prima parte e se dovesse tornare al top potrebbe rivelarsi il miglior acquisto del mercato di gennaio".
Che cosa manca a Paulo Fonseca per arrivare al top?
"Fonseca ha già fatto molto. È stato a lungo lasciato solo in una situazione di caos, nella quale la società era allo sbando. È stato davvero bravissimo. Per vincere c'è bisogno del supporto d'una società vincente. Ha dimostrato con i fatti il proprio valore. Per fare meglio servirebbe l'inserimento di qualche campione in più".
Come si gestisce una situazione tattica come quella di Pellegrini?
"Non credo che sarà un punto fermo della Roma nell'immediato futuro. Questo sistema di gioco potrebbe penalizzarlo, ma dovrà adeguarsi e migliorare. Può fare tanto, il mediano quanto la mezzapunta. I grandi giocatori si differenziano dagli altri per la capacità di svincolare il proprio rendimento dalla posizione in campo. Totti, ad esempio, era il calcio".
I calciatori possono intervenire nelle scelte del modulo?
"Il confronto è giusto, ma non bisogna pensare che gli allenatori possano essere adombrati dalle decisioni dei propri calciatori, altrimenti non servirebbero. Un colloquio costruttivo può essere produttivo. A Perugia il mio 3-5-2 fu frutto anche di una proposta di Marco Materazzi, ma innanzitutto di una mia profonda convinzione. L'allenatore ha sempre l'ultima parola".
REDAZIONE