
E' scomparso oggi, all'età di 81 anni, Luciano Gaucci. Lo storico presidente del Perugia si è spento oggi a Santo Domingo, dove si è rifugiato negli ultimi anni della sua vita. Dal 2005 al 2008, infatti, era stato soggetto a custodia cautelare attiva per il fallimento della sua società. Aveva promesso che sarebbe tornato in Italia, ma si è spento prima di mantenere la promessa.
Prima tranviere, poi vicepresidente dell'As Roma dall'82 all'89, monopolista nel settore degli appalti nelle pulizie, Gaucci è stato il simbolo di un'epoca calcistica.
Presidente del Perugia dal 1991 al 1999, ha continuato a controllare la società fino alla metà del decennio successivo. E' suo il merito di aver portato una squadra che era solo una realtà di provincia fino all'Olimpo del calcio. Dalla serie C1 fino alla serie A e alla Coppa Uefa.
Suo il merito di aver lanciato grandi giocatori come Marco Materazzi, che oggi lo ricorda con gratitudine, e Hidetoshi Nakata.
Burattinaio di operazioni che quasi sfociavano nel politico, ma che gli diedero grande popolarità, come il tesseramento, nel 2003, di Saadi Gheddafi, figlio del Colonnello.
Gaucci è stato anche il primo e, a tutt'oggi, l'unico presidente ad affidare la panchina di una squadra di calcio professionista maschile ad un'allenatrice. Nel 1999 chiamò, infatti, alla guida della Viterbese, squadra di sua proprietà, Carolina Morace che oggi lo ricorda su Twitter con queste parole: "Sapevo che era malato da tempo, spero possa ritrovare la pace. Dovunque sia... Ciao Luciano".
Indimenticabili le sue sbroccate tra cui resta storica quella con il presidente del Bari, Matarese, davanti alle telecamere.
E' stato un presidente che credeva di poter vivere al di sopra delle regole, ma anche uomo buono e generoso, come è ricordato oggi da tanti. "Il calcio non mancherà a Gaucci", era una delle sue frasi più utilizzate, ma forse, oggi, al calcio mancherà Gaucci.