Lorenzo Pellegrini esultanza (photo Bertea)
Lorenzo Pellegrini esultanza (photo Bertea)

Leggo: Ottavo infortunio in un anno e quasi duecento giorni di infermeria. È il poco invidiabile record di Chris Smalling che ieri ha alzato di nuovo bandiera bianca per una lesione alla coscia destra rimediata contro l’Empoli. Nell’unica gara giocata per 90’ dal difensore, scrive Francesco Balzani su Leggo. L’ennesimo stop per il Paziente Inglese di Trigoria che da quando è stato acquistato definitivamente dalla Roma dodici mesi fa (per la cifra di 20 milioni, bonus compresi) ha giocato appena 13 partite di campionato dal primo minuto. Lunghissima la sequela di infortuni tra distorsioni al ginocchio, lesioni muscolari e intossicazioni alimentari. Un totale di 175 giorni passati fuori dal campo con inevitabili ripercussioni su un reparto che contava fortemente su di lui. Prima Fonseca, poi Mourinho hanno dovuto fare i conti con i problemi del vegano Smalling che di certo non ha mai bruciato i tempi di recupero. Anche stavolta il ritorno in campo è una incognita. Sicuramente l’inglese salterà la maxi sfida con la Juve e l’impegno in Conference col Bodo. Ma è in forte dubbio anche la presenza col Napoli. Le sue condizioni saranno valutate giorno per giorno. Già in estate la Roma aveva nutrito parecchi dubbi sulle condizioni diSmalling tanto da valutarne la cessione. Ora quei dubbi hanno trovato triste conferma. Sorride, invece, Zaniolo che non si è nemmeno sottoposto a esami per il problema al flessore. La sua presenza contro la Juve non è in dubbio. In questi giorni di sosta Pinto tieni vivi i contatti per gennaio. A centrocampo il nome in pole è sempre Zakaria (che non rinnova col Mönchengladbach) mentre si sta sondando la candidatura di Pedersen, terzino destro norvegese del Feyenoord.

Corriere della sera: Pareggio? No, grazie. La Roma è una delle 4 squadre della Serie A che non hanno ancora uscire la X in schedina, scrive Massimo Perrone sul Corriere della Sera. Ma Empoli e Fiorentina hanno disputato – senza pareggiare – giusto quelle 7 partite, e il Napoli, 7 vittorie su 7 in A, un 2-2 a Leicester in EL l’ha fatto. La Roma ha giocato più di tutti, 11 incontriConference compresa, con 9 vittorie e 2 sconfitte.Mourinho ha stabilito un curioso record, perché in precedenza per tre volte la Roma nelle 10 partite iniziali aveva vinto o perso, nel 1990-91, poi nel 2006-07 e nel 2013-14, e la X era sempre uscita all’undicesimo incontro: tutti 1-1, in casa del Valencia, col Chievo e a Torino contro i granata, dove si interruppe nel 2013 la striscia di 10 successi di Garcia.

Il Messaggiero: Stanno arrivando le grandi salite. Ci racconteranno quanto è davvero tostala Roma di José Mourinho, scrive Andrea Sorrentino su Il Messaggero, se il rischio paga, se il suo gioco d'attacco matto e disperatissimo reggerà il confronto con le sommità del campionato: dopo la sosta subito Juventus e Napoli, poi la trasferta di Cagliari e il Milan, e ne sapremo di più. Per ora balza all'occhio il dato che la Roma, nonostante il suo allenatore sia sempre stato un maestro di accortezze tattiche, è la squadra dall'assetto più offensivo del campionato, e detesta il pareggio: finora ha solo vinto, quasi sempre, o solo perso, due volte. Nessuno gioca con quattro attaccanti, al massimo ne hanno tre la Lazio, il Napoli o il Milan: la Roma invece ha Zaniolo e Mkhitaryan, due fantasisti, sulle fasce, e Pellegrini e Abraham al centro. Tra l'altro, ogni volta che i quattro hanno giocato insieme, la Roma ha vinto. Quando Mourinho non ha potuto disporre di uno di loro, non è arretrato di un millimetro: a Salerno Carles Peres per Zaniolo, a Verona Shomurodov per Mkhitaryan, nel derby a sinistra è andato El Shaarawy con in mezzo l'armeno. Considerato che i terzini Karsdorp e Viña non sono difensori di rottura ma di assalto, e che i centrali non offrono enormi garanzie di tenuta, la Roma gioca prendendosi parecchi rischi, perché va sempre all'attacco e cerca l'espressione tecnica, più che la difesa degli spazi: del resto dal mercato non sono arrivati né il centrocampista di equilibrio né i difensori, quindi tanto vale buttarsi in avanti. Lo raccontano anche le cifre. I giallorossi sono terzi per gol segnati e primi per tiri in porta tentati, 114, davanti a Inter e Napoli (112) e al Milan (103). Sono primi per pali colpiti, 6, e per corner calciati, 46. Secondi per assist, 13, dietro l'Inter. Quinti per possesso palla, terzi per precisione dei passaggi. Talmente tecnici, che la Roma è solo 14a per falli commessi, ma l'ultima è il Napoli. I  prossimi impegni, col massimo urto possibile, ci diranno molto degli equilibri della Roma. Il primo a esserne curioso è lo stesso Mourinho, che aspetta e prepara la trasferta di Torino con enorme attenzione. Poi Napoli e Milan verranno all'Olimpico, dove li attenderà un clima torrido e lo stadio sempre più pieno.


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